Francesca Pacini
Leggere e scrivere fanno bene alla salute. E non hanno effetti collaterali.

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LA STANZA DI VIRGINIA

La pagina La Stanza di Virginia, creata nel 2012, è stata cancellata da facebook perchè ho dimenticato di inserire alcuni aggiornamenti richiesti. Purtroppo il mondo virtuale è talmente "liquido" da scomparire del tutto. Forse un avviso sulla fragilità di questo nostro mondo contemporaneo, in cui tanto, troppo, si scrive e si condivide sui social, e poco si assegna invece al "saper costruire" innanzitutto nella nostra "stanza" interiore. Forse ci sono troppe stanze esibite ovunque quasi pornograficamente eppure vuote di contenuti profondi. Saper accettare ciò che accade è comunque una delle leggi dell'esistenza, perciò non mi resta che ricominciare, con pazienza, a costruire contenuti, condividere progetti, segnalare scritture e scrittori.

Ricominciando proprio da quella "stanza tutta per sé" che Virginia Woolf ha vissuto, difeso, usato per la propria libertà espressiva come donna e come scrittrice.

A volte ci dimentichiamo quanto sia importante avere la nostra stanza. Riempiamo i social di selfie inutili, citazioni rubate, fonti improbabili (quando leggo "dal web" non riesco a non provare una leggera stizza, un moto di risentimento per questa modalità che sembra individuare nel web una realtà plausibile, univoca, mentre si tratta invece di un immenso blob in cui occorre discriminare).

Ecco, tornare invece ad abitare la stanza del nostro intimo sentire, dei nostri giardini segreti su camminano sogni e memorie, ci sottrae forse un poco al disarmonico chiasso delle strade, dei social, di un mondo urlato, mostrato, vissuto con pugno di ferro in cui si "perde la tenerezza". Tornare alla nostra fragilità. al dialogo con le nostre parti interiori, è un ritorno a casa ogni volta che ci perdiamo nella tempesta. Non c'è nessuna Penelope ad attenderci. Siamo noi il nostro Ulisse e la nostra Penelope. Dobbiamo illuminare i nostri mondi interiori, portare luce dove c'è ombra, e continuare a camminare nell'esistenza cercando di scansare il banale.

La letteratura non ci salva, ma aiuta. La scrittura assolve la stessa funzione. Esorcizza traumi , lutti e paure, fissando la bellezza nelle parole che, altrimenti, migrerebbero via, perdute in voli lontani.

La nostra stanza va sempre pulita. Dobbiamo aprire le finestre, gettare via ciò che non serve più, sottrarre al tempo la polvere e le memorie.

E così, insieme a questa stanza su facebook, approfitto di questa forzata occasione per un rinnovamento. Curiosa, man mano, di misurare i passi compiuti. E quelli in cui invece sono inciampata.

Consapevole, però, che di notte ci saranno sempre le stelle, non importa quante nubi si abbassino sopra la testa.

Francesca