Francesca Pacini
Leggere e scrivere fanno bene alla salute. E non hanno effetti collaterali.

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ARMONIE

 

Il piacere che lo scrittore prova

è il piacere dei saggi.

Dal non silenzio nasce l’essere;

dal silenzio,

lo scrittore genera una canzone.

In un metro di seta vi è lo spazio infinito;

le parole sono un diluvio

da un piccolo angolo del cuore.

La rete dele immagini, lanciata, si allarga

sempre di più; il pensiero perlustra

sempre più a fondo.

Lo scrittore offre

la fragranza di fiori freschi,

un’abbondanza di germogli che sboccia.

Venti vivaci sollevano le metafore;

nuvole si alzano da una foresta di pennelli.

(Lu Ji, Soddisfazione)

 

 

Il poeta-soldato Lu-Ji, condottiero di eserciti ma amante delle parole, allievo di Confucio, regala versi bellissimi nel suo "L’arte della scrittura".

Un ponte verso la saggezza orientale, una strada piena di lumini accesi a segnalare il cammino di un’anima vibrante.

L’enigma dell’universo, la multiforme scoperta delle sensazioni più sottili, la soglia fra parola e respiro diventano ricerca viva, fonte di continua indagine.

Stamani mi sono svegliata con la voglia di attingere a uno di questi versi.