Francesca Pacini
Leggere e scrivere fanno bene alla salute. E non hanno effetti collaterali.

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Le origini di Amleto

 

Abbiamo, in Amleto, un personaggio presente nel fondo della nostra consapevolezza, le cui ambiguità e incertezze, la cui tormentata introspezione e spassionata penetrazione intellettuale presagiscono uno spirito moderno. Il suo dramma è stato di dover essere un eroe cercando al tempo stesso di sottrarsi al ruolo assegnatogli dal Destino. Il suo lucido intelletto è rimasto al di sopra del conflitto dei moventi: la sua, insomma, era ed è una coscienza veramente contemporanea. Eppure questo personaggio, che il poeta ha reso uno di noi, il primo degli intellettuali infelici, nascondeva un passato di essere leggendario con lineamenti predeterminati, preformati da miti annosi. Amleto era circondato da un’aura numinosa, a lui conducevano molti indizi. Fu tuttavia una sorpresa trovare dietro al maschera una potenza cosmica che tutto abbracciava: l’originario signore della vagheggiata età del mondo (De Santillana, Il mulino di Amleto)

Già, proprio così. Amleto è una variante di Amlódi, l’eroe della leggenda islandese che narra del mulino favoloso dalla cui macina uscivano pace e abbondanza. Quando però arrivò il tempo della decadenza il mulino macinò sale, poi cadde in fondo al mare creando un vasto gorgo, il Maelstrom (la "corrente che macina"). Analogie e similitudini raccontano sempre la stessa storia, dall’aurora del mondo fino a oggi: quella dell’uomo che cerca sé stesso. E ci sono molti meno… gradi di separazione-appunto-di quanto solitamente pensiamo. Ieri come oggi. Cercheremo ogni tanto, quando avremo il tempo, di fare una navigazione collegando il passato al presente. Se usiamo per esempio il mito e la letteratura troveremo gli stessi archetipi di questa storia eterna.  Chi naviga usando come bussola la "forma" dell’anima (e non forma-lizziamoci su questo termine) dipanata nei tempi e nei luoghi può provare a scovare i sei gradi di separazione…Ovviamente si viaggia leggeri, solo armati di curiosità. La bussola si orienta sotto il cielo stellato dello stupore. Ecco perché la spocchia è bandita. L’intelletto senza il cuore non serve a nulla. Lui, De Santillana, lo sapeva bene. E anche altri scrittori, studiosi, poeti insieme a tutti gli esploratori che cercano di farsi largo in mezzo ai turisti.