Francesca Pacini
Leggere e scrivere fanno bene alla salute. E non hanno effetti collaterali.

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E LE STELLE STANNO A BLOGGARE

 

                       

 

Prendo spunto da uno stimolante commento di Marinella (che ringrazio di cuore) sul post Il Mulino di Amleto per fare un po’ il punto del percorso di questo blog.

Il Mulino di Amleto nasce come blog socio-culturale con una grande passione per la letteratura e il mondo del mito.

Tuttavia la padrona di casa fa anche la giornalista ed è sempre divisa tra i suoi due grandi amori: il passato e il presente, la tradizione e la modernità, l’antico e il moderno.

Ne risulta uno schema complesso, faticoso, eppure  in questo apparente non-percorso si cela un percorso "diverso", come ha intuito Marinella nel suo commento.

Marinella ha ragione, finora di mito non ho parlato molto, qui al Mulino, ma per un semplice motivo: pensavo di inserirlo piano piano, progressivamente, quasi in sordina, approfittando soprattutto del fatto che il cielo degli dèi, per me, non è mai tramontato, anche se non si palesa o non viene raccontato in modo diretto.

Gli dèi sono lassù, sempre. Sono "forme dell’anima", come dice Campbell.

E sono sempre presenti, perfino se si parla di televisione spazzatura o di giornalismi più o meno efficaci.

Perché ogni uomo è un mito, una storia antica che si ripete. L’ho raccontato nel mio libro La ruota degli dèi, pubblicato presso la piccola ma serissima casa editrice Simmetria con la quale ho l’onore di collaborare.

Di solito non amo farmi pubblicità, ma stavolta credo sia giusto spiegare la matrice di questi percorsi.

Il libro nasce dall’amore per l’astrologia sacra del mondo antico, oggi sabotata e rivenduta da imbonitori d’accatto (due nomi per tutti, Branko e Fox).

Eppure, per gli amanti della Via Lattea intesa come percorso metafisico verso la casa celeste, le stelle sono ancora sentieri, orientamento, metafore.

Fu proprio Il Mulino di Amleto di Santillana a ispirare la chiave di narrazione di questo saggio sul simbolo e i mito astrologico.

Ma il vero cuore del libro di Santillana, a mio avviso, vola sopra il firmamento di storie antiche, di saghe, di astronomie per regalarci un messaggio straordinario: si tratta, nel mondo e nelle epoche, sempre di un’unica sola storia.

Ne viviamo, nei secoli, le varianti sul tema dell’Uno diviso nei Molti.

Parlare dell’imbarbarimento televisivo o alludere all’impiccagione di Saddam, ad esempio, significa evidenziare – anche senza fare un riferimento palese - il peso dell’Età del Ferro di cui narra Esiodo, un’epoca oscura, tragica, segnata dalla volgarità e dalla violenza.

I sei gradi di separazione funzionano a tutte le latitudini e collegano anche le varie epoche storiche, nelle quali gli antichi videro un disegno celeste che il Fato lentamente andava tessendo.

Ora, non sarà sempre facile seguire e amare questo blog "non specializzato" in un’epoca di specializzazioni che hanno, naturalmente, il pregio di restringere il campo e offrire identificazione.

Io però proseguo così, "in ordine sparso", come i pezzi d’oro del gioco di scacchi di cui narra la saga islandese di Snorri che i figli degli dèi dovranno pazientemente ritrovare.

A volte letteratura, a volte mito e leggenda. E costume. E cinema e televisione.

Altre volte ironia, altre ancora inquietudine.

Anche il mito, qua e là. Come quando abbiamo parlato di Artù (dico "abbiamo" perché penso a questo luogo come a una "locanda", come dice giustamente Marinella, in cui transitano viaggiatori).

La vita è complessa. E’ terribile e meravigliosa  proprio per la ricchezza del groviglio di contraddizioni e stupori a cui ci consegna.

Ma sono convinta che lassù, le stelle, e gli dèi che simbolicamente le abitano, continuano a brillare nel cuore dei cercatori. Di qualunque natura.

Così oggi, in molti blog, posso dire di aver incontrato dei pezzettini di cielo.

Stanno nelle mani delle persone che con amore e pazienza cercano, ognuna a suo modo, di radunare i pezzi d’oro di quell’antico, sapiente gioco di scacchi.