Francesca Pacini
Leggere e scrivere fanno bene alla salute. E non hanno effetti collaterali.

Visita anche: : Editoria e Scrittura  |  La stanza di Virginia  |  La mia Istanbul

LA TENTAZIONE DELL’OMBRA

 

 

 

Ieri sera mi sono vista The Passion, film (che avevo già visto) molto dibattutto e controverso. Ma, al di là di ogni giudizio di sorta, rimane il fascino di un intero film recitato in aramaico e latino, lingue che trasportano in un tempo lontano, tessuto di storia sacra e "profana". E rimane il fascino di un Satana restituito in maniera suggestiva, molto suggestiva. Nè uomo né donna, diafano e seducente, cantore del male.  Celebratore del serpente (la cui coda si intravede di sfuggita guizzare nella sua narice destra in un primo piano rapido ma incisivo) che diviode, separa l’uomo dall’Unità.

Splendide, alcune figure, al di là della discussione sull’opportunità, nel film, di compiacersi troppo dell’"uomo Cristo" flagellato e crocifisso con insistente dovizia di particolari (c’è chi l’ha amato, chi l’ha trovato fuori luogo).

Ripeto, a me non interessa ora nè il giudizio "telogico" nè morale né cinematografico.

Mi interessano i dettagli che mi hanno colpito.

Come, appunto, la figura di Satana. Che a suo modo tenta, seduce, incarna l’orlo dell’ombra sul quale tutti passiamo, quel crinale che ci segue, sia a livello psichico che spirituale, e che rappresenta l’eterna tentazione del Male.

E mi vengono in mente le ombre. Tutte le ombre. Le mie e quelle del mondo. C’è un piccolo Satana dentro ognuno di noi, e ognuno può dargli la valenza che vuole, sia questa umana o spirituale. Ci sono debite differenze, ma qui, adesso, parlo dell’ombra che ci assale e che non vogliamo vedere, che ci fa arrendere nei nostri deserti, o ci guida, fiera, rendendoci ignari della sua strategia. Grandi e piccole ombre, su questa terra.

E se il male non esercitasse un fascino forse, forse saremmo più liberi. Ma ce l’ha. L’ombra è invitante, assume forme pregevole, promette poteri.

Ci visita quando meno ce lo aspettiamo, si nasconde dietro le nostre colonne, invade il tempio della nostra esistenza.

E il suo esistere non smette di interrogare l’uomo, da sempre e per sempre.

Per quanto mi riguarda, cerco solo di fare un po’ di luce. Quando posso. Per quanto posso.