Francesca Pacini
Leggere e scrivere fanno bene alla salute. E non hanno effetti collaterali.

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MC ITALY, MC CHINA, MC WORLD…

 

 

Mc Donald lancia la nuova moda del Mc Italy, il famoso hamburgerone americano che sollazza i colesteroli di tutto il mondo e che, da noi, sarà fatto solo con carni bovine italiane. E non solo: olio di oliva, pane, insalata…tutto rigorosamente italiano. Evviva, evviva. Peccato per la tempesta che si è abbattuta sul povero paninazzo"nostrano", subito criticato per le calorie mastodontiche e altri fattori più americani, diciamolo, che italiani.

Ma il punto non è questo. Chissenfrega del campanilismo. Il problema è il caos imperante. Mentre sdoganiamo il panino americano e lo facciamo con i prodotti nostrani, aumentano i prodotti italiani fatti all’estero. E già.

Nella moda è un disastro. Le firme italiane  fanno pagare carissimi i loro abitini costringendo  quasi la "povera" gente che abbocca a firmare un mutuo, mentre la produzione viene affidata…alla Cina. Furbissima operazione: tu paghi una marca italiana, e loro ti affibbiano un prodotto cinese. Tu paghi molto e loro pagano pochissimo.

Ricordate lo scandalo della Nike, quando anni fa venne fuori il fatto che le scarpe venivato fabbricate in qualche paese del sud-est asiatico, obbligando tanti operai bambini a turni devastanti in cambio di una paghetta frugale? Beh, oggi è la prassi. Preferiamo far finta di niente. Ci scandalizziamo solo quando trovano qualche centinaio di cinesini in un sottoscala della provincia toscana. facciamo finta di nulla, dicevo, e continuiamo – non contenti – a farci anche prendere per i fondelli.

Consoliamoci, non è solo un  problema "nostro".

Mio padre mi ha portato da New York un paio di deliziosi – e costosi – guantini di chachemire nero targati Paul Smith. All’interno, piccola piccola, la scritta nella targhetta: made in China.

Bella fregatura.

Intanto dovremmo imparare a leggerle, quelle targhette. Non facile, in un paese che in media legge solo i menu e i cartelloni stradali.

E domandarci qualcosa sul suk commerciale nel quale stiamo vivendo.

Global, local, global…Una bella confusione.

E intanto il mondo va a rotoli, senza frontiere.