Francesca Pacini
Leggere e scrivere fanno bene alla salute. E non hanno effetti collaterali.

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L’INSOSTENIBILE SOSPENSIONE DELL’ESSERE

 

 

 

Eh già, non è un film  horror. Questa foto ritrae una "bizzarra" pratica americana in cui uomini e donne si fanno infilare dei ganci nella carne per farsi poi appendere al soffitto.

 

I più forti di stomaco possono vedere direttamente alcuni video su youtube

Ieri sera un documentario del National Geographic documentava queste riunioni (tutte americane) in cui si celebra, come dire, la "macellazione" dei volontari. Ricordano troppo, infatti, le povere mucche appese ai ganci nelle celle frigorifero dei mattatoi. Loro sono e restano vivi, invece. E ne escono tutti contenti. Perché lo fanno? Gli intervistati, tutti immancabilmente muniti di piercing e tatuaggi a gogo, e tutti con l’aria irrimediabilmente "vuota",  gli occhi annacquati e la bottiglia di birra appesa alla bocca, si dichiarano entusiasti del dolore che provano. Serve loro per sentirsi vivi. Beh, certo, con quelle facce da zombie…

Si radunano a gruppi e si infilzano a vicenda i ganci nella carne, si appendono a qualche albero (nelle gite outdoor, quelle "ecologiche") o ai soffitti delle loro case-macello, e poi dondolano, dondolano, dondolano…Io, francamente, preferisco l’altalena dei bimbi.

Tutti doloranti, felici. Contenti di aver mostrato di essere forti, di aver vissuto l’ebbrezza della paura e del suo superamento. Una prova di muscoli (in senso letterale, anche perchè se questi cedono…si strappa la carne e si può spezzare anche la vita dell’uomo; una tizia dovette mettere settanta punti) che li rende fieri, nobili.

 

Questa pratica ha echi tribali, si rifà alle antiche tecniche di iniziazione che prevedevano rituali dolorosi nel passaggio dall’età infantile a quella adulta. Presenti a ogni latitudine e longitudine, comportavano – e comportano ancora, laddove vengono praticati – mortificani del carne, prove "del fuoco", per essere ammessi nella cerchia dei guerrieri, dei saggi, o, più semplicemente, degli uomini.

Ma erano e sono inseriti in un conteso sacro, hanno un significato preciso. Questo non significa che siano sempre condivisibili (basta pensare all’orribile infibulazione) ma che, almeno, hanno un significato per la cultura che li pratica.

Qui, invece, svuotati del loro collegamento con il sacro e con la società in cui gli uomini si riconoscono, diventano solo esibizione, sado-masochismo, follia.

Perchè non c’è altro che un voler superare dei limiti per esaltare l’individualità, una presunta "forza" muscolare che sostituisce, spesso, quella neuronale.

Mi hanno fatto pena. Mi hanno reso triste.

Ho pensato, con malinconia, al vuoto in cui viviamo, quello sì, sospeso ovunque davvero. Appeso ai ganci della nostra ignoranza, delle nostre assenze, dei nostri vuoti consumi usa e getta, dell’assenza di ogni significato profondo, di ogni valore.

Questo vuoto dondola, e dondola, e dondola…