Francesca Pacini
Leggere e scrivere fanno bene alla salute. E non hanno effetti collaterali.

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VITA DA CANI?

 

 

Ma quale vita da cani? E, più in generale, da gatti, conigli, perfino furetti?

L’industria per gli amici a quattro zampe non conosce crisi. Forse perché sostituiscono i figli in un paese dalla crescita natale a tasso zero, o forse perché i danni del consumismo si sono estesi ai quadrupedi che vivono imbalsamati nelle nostre case.

Le cifre sono davvero…"bestiali". Ne parla Ettore Livini in un articolo pubblicato ieri su Repubblica, in cui raduna cifre da capogiro per le spese di cibo, toelettatura, dog sitting (a proposito, ora è comparsa la figura del dog runner, il personal trainer che negli Stati Uniti fa correre i cani obesi per farli dimagrire).

In effetti, è una vergogna.

In più, i padroni si fanno fregare come fessi. Perchè, per esempio, gli sfiziosi pasti scodellati su vaschette elegantissime, e propinati con sofisticati nomi di alta gastronomia (straccettini profumati al pomodorino fresco, paté di salmone, mousse suprème alla carotina balsamica, ecc), sono esattamente come i decaduti, semplici, antichi bocconi di carne (accompagnati al massimo da un po’ di riso), ormai in disuso.

Già, basta guardare la pubblicità di questi cibi che somiglia sempre più a quelle delle automobili o dei profumi, in cui il prodotto sta dietro le quinte facendo parlare i "valori" della raffinatezza, del benessere, dell’eleganza…Ce n’è una in cui gatto e padrona (lei vestita come se invece di dare la pappa al suo micio stia partecipando alla cerimonia degli Oscar) si aggirano in un giardino da reggia di Versailles, tra musiche sfumate e scenari di sogno…

Invece della scodella, un piattino a cui manca solo coltello e forchetta (tra poco, vedrete, risolveremo anche questo dettaglio).

Ma i cretini sono i padroni. Loro, gli animali, sembrano ammiccare, quando fa comodo, o rassegnarsi, quando le attenzioni diventano scomode.

E a volte non si rassegnano mica tanto bene, a dire il vero. Come quando ho dovuto portare Leila, la mia gatta, a fare la toeletta. Prima e ultima volta, lo giuro. Ma lei ha il pelo lungo (forse è un incrocio con qualche persiano, non so, l’hanno trovata in una colonia e me l’hanno portata) e siccome non mi andava di spazzolarla tutti i santi giorni, a un certo punto mi sono ritrovata un gatto rasta. Sì, perché era piena di trucioli. Le mancava la canna in bocca per sembrare la fotocopia pelosa di Bob Marley.

Così l’ho portata, di malavoglia, a fare la toelettatura, lasciandola lì un po’ perplessa. Ma da sola quei trucioloni non ero proprio riuscita a levarli. Dopo mezz’ora me la sono ripresa. Aveva graffiato a sangue il povero addetto a lavaggio e spazzolatura. E, detto fra noi, la capisco. Lui me l’ha riconsegnata con un dolente sorriso, mentre il proprietario mi ha invitata a portarla lì ogni mese.

Scherziamo?

Leila odorava di tintoria. Sì, sembrava un capotto lavato a secco. E ripassato col ferro da stiro, tanto i suoi peli erano elettrici. Mi dispiace, ma credo che, per quanto possibile, gli animali debbano restare…animali.

Vivere in casa per loro è già abbastanza. Del resto, delle toelettature, dei pasti alla nouvelle cuisine, delle corse antiobesità, dei tapis roulant e delle palestre a quattro zampe possiamo fare a meno. Con buona pace anche del portafoglio.

Perchè poi li stressiamo, questi animali. E allora vanno dallo psicologo. Conosco personalmente un cane che deve superare, all’età di otto anni, il suo "problema con l’abbandono", come dice il padrone (e io dico: ogni cane, è normale, strilla e abbaia e fa i dispetti se lo lasciamo solo). Così è stato sottoposto a terapia educativa. Lo vedo subito, quando è stato dallo strizzacervelli. E’ timoroso, impaurito, gira con la coda fra le zampe e non ti salta festosamente addosso per darti le leccatine, come fanno tutti i cani del mondo, ma si blocca in modo artificiale e inquietante.

Povero Bruno (si chiama così). Mi fa una pena infinita. E mentre proliferano gli psicologi per animali (mamma mia), a Stoccolma aprono perfino un centro di rilassamento mentale per animali stressati, il Doga Yoga. Yoga for dogs.

E se invece riaprissimo i manicomi per internare i loro padroni?