Francesca Pacini
Leggere e scrivere fanno bene alla salute. E non hanno effetti collaterali.

Visita anche: : Editoria e Scrittura  |  La stanza di Virginia  |  La mia Istanbul

IL POPOLO DELLA PARTITA IVA

 

 

E succede che un post diventi meno "poetico" degli altri. Già, perchè la vita non è fatta solo di letteratura, scrittura, lirismo.

La vita è spigolosa. C’è un quotidiano fatto di battaglie. Come quelle che infiammano un libero mercato sempre meno…libero, e sempre più condizionato da una crescente barbarie. 

In questa bella torta, la ciliegina sono le tasse – sempre più alte – e i cambiamenti che hanno reso il precariato più precario che mai.

C’è un popolo, oggi, che fa molta fatica. E’ quello della famosa partita iva, l’incubo di molti, la scrivente compresa. Ma è l’unico modo che consente al libero professionista di lavorare.

In più, se il professionista in questione gestisce un progetto imprenditoriale, si trova davanti a un esercito di persone che rifiutano di aprire la loro partita iva, e vorrebbero il nero. Bellissimo, fantastico. Tu paghi le tasse, loro no.

Certo, la cosa più triste è non poter fare  la  cosa giusta: pagare meno, pagare tutti.

E così, come sempre, ogni giorno davanti a te sfila il felice popolo degli evasori. Nell’ordine (sparso):

idraulici

psicologi

dentisti

pittori e imbianchini

medici vari

eccetera eccetera eccetera

Del resto, il cittadino che deve fare quando si trova davanti, nel caso di una visita medica come privato, la segretaria che ti domanda furbetta

"Vuole la ricevuta oppure no??".

"ma no, si figuri"

e scuci di meno.

E così si avanti, con un popolo diviso, come le acque del Mar Morto durante il passaggio di Mosè, fra chi paga e chi evade.

Il bello è che lo Stato rovista nei posti sbagliati. Chi lavora da libero professionista con altri professionisti e strutture fattura le entrate e le uscite, di solito. Chi invece lavora con i cittadini privati se la spassa evadendo allegramente le tasse ( e ti domandi perchè lo Stato non fruga lì, nelle categorie che tutti, dico tutti, sappiamo).

Insomma, la situazione non è bella per niente.

Ma, come diceva Nanni Moretti, "andiamo avanti così, facciamoci del male"…