Francesca Pacini
Leggere e scrivere fanno bene alla salute. E non hanno effetti collaterali.

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NATALE CON PLEO

 

 

Di Pleo avevo parlato un paio di post fa. Il fatto è che me lo sono trovato davanti dal vivo, in doppia copia, la sera di Natale.

Doppia copia perché destinato ai miei due nipotini.

Io me stavo a letto, tra l’ebbrezza vagamente alcolica di una febbre quasi a quaranta e i bronchi intasati. Nella mia forzata quarantena ascoltavo le voci dei parenti riuniti per la cena. Arrivavano dal corridoio come un’eco consolatoria che però mi faceva sentire, se possibile, ancora più sfigata.

Tra l’altro sono anni che mi vesto da Babbo Natale per i miei nipoti ma stavolta ho ceduto lo scettro, anzi il saccone, a mio fratello. E loro, a otto anni suonati, ci hanno creduto di nuovo. Fantastico. Peccato che quello sconsiderato di Babbo Natale ha portato anche i due Pleo.

Mio nipote, clemente, dalla soglia della camera ha voluto farmi assistere alle prime mossette del suo nuovo amico.

Ed è proprio come lo avevo immaginato, ahimé.

Dormicchiava, si stiracchiava, grugniva.

Quando nasce (cioè quando uno lo compra) bisogna stare attenti a non fare troppo rumore, a non essere violenti ecc ecc.

E mi facevano pena, quei bambini (i due nipoti di otto anni e quella di tre) radunati intorno a quello sciocco neonatino di plastica che azzittivano ogni possibile caciara con gesti nevrastenici.

Tutti intorno a un coglione di dinosauro finto, tutti intenti a fargli i grattini sotto il mento o a fargli mangiare la foglia, e non in senso figurato: lui mangia davvero una foglia di plastica. Il prolema è che nella scatola d’acquisto ce n’è una. Ergo se un bimbo la perde quello muore di fame?? Con successivi sensi di colpa da lettino freudiano…

Insomma, lui è come l’avevo immaginato. E acchiappa grandi e bambini con quegli occhioni che ti guardano attraverso i loro sensori.

Ma con me non ce l’ha fatta, Pleo. Non mi sono commossa davanti alla sua vocetta e ai suoi prodigi di bravo robot lattante.

Eppure in alcuni parenti vedevo il brivido del compiacimento. Lo trovavano fantastico.

Io no. Mi dissocio e ci tengo a confermare quanto avevo supposto su Pleo.

Adesso l’ho perfino toccato con mano (è un po’ vellutato ma sempre di plastica rimane) ma nulla da fare. Lui da una parte, io dall’altra.

Non saremo mai amici.

Mi dispiace solo che i miei nipoti gli corrano dietro in questo modo.

Meglio la gatta di mia sorella che, per quanto perfida e ostile, è fatta di carne vera.

A proposito, chissà che ne pensa di Pleo.

Fatto sta che non la vedo girare…