Eccomi qui. Niente avatar stavolta: ci metto la faccia. Con un po' di brufoletti estivi dovuti – ehm – a montagne di cioccolata serale che non è proprio il massimo durante il solleone…
Già. La mia faccia.
Mi diverte questo svelamente virtuale in cui per una volta compare la mulinaia che, come mi ha detto la mia cara amica Celeste in un sacrosanto e recente ammonimento, rischiava di trasformare il mulino in uno stagnetto.
Ma a volte stare lontano dalla scrittura fa bene. Il mio è stato un digiuno terapeutico. Passeggiate, sole a dosi omeopatiche, letture, qualche film, molte serate a cena fuori (uno dei miei sport preferiti)
Dovevo riposarmi. E l'ho fatto.
Anche i mulini non riescono sempre a macinare bene. Specie quelli…umani.
E sai come succede, no?
Ti giri indietro e il mare è alle spalle, l'estate è scivolata via come sabbia, come un vento veloce che spinge le nuvole. Il tempo perduto e il tempo ritrovato, il tempo che fu e il tempo che verrà: tutto, d'estate, rallenta per un delizioso momento…
Perciò, si ricomincia.