Francesca Pacini
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LA TV DEL CIPPALIPPI

LA TV DEL CIPPALIPPI

19 dicembre, 2006 (23:36) | trash tv | By: fpacini

 

 

"Una cippa lippa", direbbe la Ventura col suo solito piglio oxfordiano. Peccato che anche lei sia finita sotto l’indice di Lippi,  che  stranamente da indice di ascolto si è trasformato – potere della metamorfosi – in dito accusatore.  Sul banco degli imputati: la televisione. Quella "cattiva televisione" che lamentava Popper.

Novello Torquemada, epurator-Lippi lancia i suoi strali (o stralci?) contro la televisione-spazzatura, amante delle risse e della volgarità.

Dal suo sito casa Lippi invita tutti a partecipare alla sua iniziativa (www.claudiolippiunminuto.com) che chiede agli italiani di fare un minuto di silenzio contro l’abuso di demenze televisive.

Già già. Peccato che proprio lui, fino alla lite con gli autori di Buona Domenica che non hanno accolto le Sue contestazioni riguardo alla ormai "storica rissa" Mussolini-Sgarbi (della serie: la coratella contro il risotto al tartufo), se ne è andato sbattendo le porte e autopromuovendosi paladino d’assalto contro la mediocrità.

Ma non si vergogna un po’, il Lippa Lippa? Fino all’altro ieri ci ha devastato con le sue idiozie (sì, proprio quelle che ora critica) fomentando il declino inarrestabile dei pomeriggi di Buona Domenica capeggiati da quel trombone di Costanzo che, se possibile, ha dato il colpo di grazia alla già difficile, e pericolante, situazione domenicale a cui, con le "palle costernate" – e scusate il linguaggio  ma siamo in tema – il telespettatore cercava di sopravvivere fuggendo dai "Ciao, da dove chiami?" di Mara Venier.

Eccolo, il colpo di grazia. Costanzo, e Lippi insieme a lui, ha per anni promosso la televisione delle demagogie, delle veline-cretine, dei ragazzi "Amici" e brufolosi che sculettano dopo il diplomino preso alla scuola della De Filippi (ma dove sono finiti con la nuova domenica di Paola Perego? li hanno deportati in massa?), del pubblico ola-dipendente (e deficiente), dei siparietti all’italiana, dei buchi da serratura, dei falsi buonismi, dei veri imperialismi (televisivi), dei Costantini e dei Danielini.

Lippi c’era. Eccome se c’era. Per anni ha fatto il finto tonto spalleggiando Costanzo e la sua corte dei miracoli, accogliendo gli evasi dalla casa del grande Fratello, dimensandosi e canticchiando, raccontando barzellette che non facevano ridere…

Poi c’è un cambio di vertice, e l’orfanello di Costanzo, come sempre accade, viene riciclato nella nuova Domenica condotta – ahimé – da Paola Perego. Pettegola quanto Alfonso "Signorina" (l’omosessuale esperto di moda e mode che volentieri si spaparanza nei salotti domenicali), determinata quanto la zarina Maria, la Perego riesce nell’impossibile: uccidere un morto.

Nel senso che riesce a peggiorare la già disperata, senza speranza, situazione domenicale su cui Costanzo è passato per anni come un napalm su un campo di margheritine.

Lippi all’inizio della nuova versione domenicale ci sta. Schifo per schifo va bene. Ma poi, quando lo staff non gli dà l’udienza che merita, si incazza, gira i tacchi, e si butta nella battaglia a favore di un ripristino della qualità.

Ci vuole una bella faccia tosta. Gli altri coglioni, giù a sostenerlo: da Iva Zanicchi a Minimun, da Timperi a Frizzi. Beh, doppia faccia tosta con triplo salto carpiato, visto che il sostegno non viene certo dai "geni" della televisione, da quelli che ci hanno aiutato nel restituire dignità alla "più amata dagli italiani" (che non è la Cuccarini ma è proprio lei, la Signora Televisione).

Non è poco credibile che uno che si azzuffa – in un evidente gioco di potere – con il suo staff se ne vada decidendo di combattere proprio quello che ha alimentato? Non mi risulta nessuna folgorazione sulla via di Saxa Rubra. No, anche a comprimere il cervello in uno sforzo di fantasia, San Claudino non ce lo vedo.

Nella Lettera agli italiani, lui vorrebbe, con il fervore di un apostolo, convertire il popolo di stolti – che ha rimbecillito per anni – svegliandoli, chiamandoli "alle armi" con il silenzio in protesta del mondezzaio televisivo.

Chi sputa nel piatto in cui ha appena mangiato o è un rivoluzionario o è un furbone. Lippa Lippi appartiene alla seconda categoria (alla prima, appartiene al massimo l’1% della popolazione).

Al massimo bisognerebbe chiamare qualcuno ad aiutarlo nella causa che lancia contro sé stesso, facendolo costituire contro  l’associazione a delinquere che si è macchiata di circonvenzione degli incapaci. Imputato: Lippi. Pubblico Ministero: Lippi. Associati: Lippi. Perché l’incapace è proprio lui, che per anni se ne è stato bello seduto,  con il suo sorrisino da ebete, nel salottino domenicale. E che se ne è fottuto della cattiva televisione (i soldi fanno tacere).

Bel fenomeno di pentitismo. Davvero.

Va bene che ora abbiamo l’indulto, ma passare indenni dopo la truffa (la presunta conversione) è un po’ troppo. L’omertà è una violazione. Almeno così mi risulta. La partecipare all’associazione a delinquere, perché tale fa apparire la banda di Buona Domenica, è una violazione.

Un pentimento vero richiede tempo, silenzio, riflessione. il contrario di questa boutade ridicola.

Tra l’altro, ci viene il sospetto che sia l’Ego ferito a parlare, e non la coscienza dell’uomo.

Insomma, ci convince questo brusco cambio di direzione? Macchè. Una cippa lippi…