Va bene, cambiare non è facile. Mai. Però a volte esercitiamo una vero e proprio pre-giudizio prima di conoscere davvero qualcosa. A me è accaduto con Vista. Forse perché, insieme alla pigrizia, avevo raccolto i numerosi malumori di esperti del settore, come alcuni amici webmaster o consulenti aziendali che lavorano sul web.
Solo che questi giorni, per cause di forza maggiore (il mio computer ha seri problemi tecnici) ho dovuto avvicinarmi a Vista in quanto il mio nuovo portatile ha, come tutti i portatili, il nuovo sistema che rimpiazzerà Explorer. Al quale, come tutti, sono molto affezionata.
Devo dire – con mia sorpresa – che Vista non è così drammatico come temevo. Sì, certo, presenta un funzionamento diverso, più articolato (si aprono insieme tantissime cartelle, tutte nello stesso momento), e all’inizio ci si sente un po’ spaesati. All’inizio. Poi, però, in modo intuitivo si cominciano a riconoscere le procedure diverse per lavorare sui nostri file, archiviarli, creare sezioni, ecc.
Ovviamente Explorer era più “semplice”, lineare. Ma, come sempre, è una questione d’abitudine. In fondo, pensiamoci: avremmo mai immaginato, anni fa, di trascinare immagini su uno schermo, tagliarle, inserirle in slide e presentazioni? O di usare l’editor del nostro sito, creando pagine intere attraverso un sistema di tasti?
Il punto è che per anni il nostro computer si è sempre basato su Explorer per fare ogni operazione. E noi ci siamo anche “adagiati”. Come succede con la solita strada che facciamo per andare dall’amica in campagna. E’ piacevole, accogliente e soprattutto priva di sorprese. Se un giorno però quella strada è chiusa per lavori in corso, dobbiamo cercare un’alternativa. E’ quanto mi è accaduto con il computer fuori uso. E ho scoperto che quell’alternativa forzata non mi dispiace affatto. E se pensavo di trasferire Explorer anche sul mio portatile, adesso sono decisa a proseguire la mia navigazione…a Vista.
Ci sono ostacoli, sorprese, opzioni che devo ancora capire, studiare. Ma non è poi così male. Davvero. A volte sono proprio le “pantofole della mente” a crearci il problema maggiore. Non vogliamo tirarci fuori dalle nostre meravigliose abitudini, non vogliamo davvero. E invece non è così male…