Francesca Pacini
Leggere e scrivere fanno bene alla salute. E non hanno effetti collaterali.

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Quale verità?

pinocchio

Sono stanca, stanca, stanca. Stanca delle verità assolute, delle certezze. Stanca dei greggi che usano queste verità per farsi forza e confermarsi a vicenda. E sono stanca dei profeti che pullulano e con sorrisi da ebete ci infondono di Veritò (la loro). Già, quale verità? Mai come oggi la verità si occulta, annullata dalla propaganda di bugie moltiplicate all'infinito. E, si sa, quando una bugia viene ripetuta finisce con il diventare realtà.

In quale settore? Ovunque! Siamo nell'epoca dell'informazione e della tecnologia, della realtà aumentata eppure mai come ora la verità è stata così "diminuita", fino a soccombere sotto i colpi del pensiero unico che tutto frammenta e inghiotte. Pinocchio aveva un brutto vizio, quello delle bugie. Ma era un burattino di legno.

Qui invece la menzogna si veste di carne e ossa. Compare nei nostri media e nelle loro narrazioni, popola internet e il mondo dei ragazzini che pur di essere seguiti su Instagram seguono gli inganni di chi fa loro dire e proporre qualunque cosa, dalla dieta a base di solo burro, uova e carne rossa (la famosa BBE, Bacon, Beffe, Eggs che sta male-educando frotte di adepti online) a creme da quattro soldi spacciate per elisir di lunga vita, fino a promettere un aumento esponenziale proprio grazie all'Intelligenza Artificiale che sarà in grado di manomettere immagini e documenti di cui non sapremo più distinguere l'origine. Insomma, Pinocchio ai tempi del digitale può mentire molto, molto di più. Che possiamo fare? Possiamo mantenere viva la fiamma del dubbio, l'unico antidoto al veleno di massa con cui ci stanno annullando. Non lasciamoci addomesticare. Coltiviamo il pensiero critico, quello che cerca le cause e non gli effetti, che verifica le fonti, che scava a fondo, che esercita i lumi della ragione. Solo così scopriremo che il Paese dei Balocchi in cui crediamo di vivere è, in realtà, il ventre della Balena.