Cos’è necessario?
É necessario scrivere una domanda, e alla domanda allegare il curriculum.
A prescindere da quanto si è vissuto
il curriculum dovrebbe essere breve.
É d’obbligo concisione e selezione dei fatti.
Cambiare paesaggi in indirizzi
e ricordi incerti in date fisse.
Di tutti gli amori basta solo quello coniugale,
e dei bambini solo quelli nati.
Conta di più chi ti conosce
di chi conosci tu.
I viaggi solo se all’estero.
L’appartenenza a un che, ma senza perché.
Onoreficenze senza motivazione.
Scrivi come se non parlassi mai con te stesso
e ti evitassi.
Sorvola su cani, gatti e uccelli,
cianfrusaglie del passato, amici e sogni.
Meglio il prezzo che il valore
e il titolo che il contenuto
Meglio il numero di scarpa, che non dove va
colui per il quale ti scambiano.
Aggiungi una foto con l’orecchio scoperto.
É la sua forma che conta, non ciò che sente.
Cosa si sente?
Il fragore delle macchine che tritano la carta.
(Szymborska, Gente sul ponte)
Come sempre, la Szymborska nelle sue poesie moderne, lucide, graffianti, ironiche quanto spietate, ci offre spunti di riflessione sulla decandenza dell’era moderna, sul vuoto coperto solo da "macchine che tritano carta" al posto di valori saldi e soprattutto umani.
In effetti il mondo è oggi un tiro incrociato di curricula pieni di titoli, lauree, esperienze e collaborazioni. Ma la persona? Ma le persone?
Davvero i pezzi di carta segnalano un uomo? Ci raccontano chi è?
"Ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare", diceva il replicante morente in Blade Runner, sotto una pioggia maliconica che scandiva il suo addio.
E noi umani, rispondiamo, abbiamo visto cose che voi replicanti, o alieni, non potete neanche immaginare.
Abbiamo visto aerei da guerra in fiamme verso l’Afghanistan,
e torri crollare in Occidente,
abbiamo visto persone scavalcare i cadaveri dei loro fratelli
navi affondare sulle soglie del porto di Lampedusa
e foreste abbattute sotto il peso dell’economia.
Abbiamo visto tutto questo,
e abbiamo visto anche curricula che sostituivano le persone
recandosi al lavoro al posto loro.