Francesca Pacini
Leggere e scrivere fanno bene alla salute. E non hanno effetti collaterali.

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LA “SINCERA VERITA’”

 

 

 

Sarò una rompiscatole con l’italiano, lo ammetto. Del resto, i mestieri che facciamo chi creano una sorta di deformazione professionale che ci porta a notare subito espressioni e situazioni legate al nostro contesto. Il mio è quello delle parole: sono perseguitata dalla mia abitudine a notarle sempre, scritte, parlate (e anche sognate).

Sto sistemando il mio bel terrazzo nuovo per la primavera, e ho chiamato un esperto di piante per farmi consigliare un impianto di irrigazione. Nella nostra conversazione – durata circa mezz’ora – non  ha fatto che ripetere, come una litania: "Ti dico la sincera verità".

Sincera verità. Perché, esiste una verità che non sia sincera?

Il fatto di ribadire che questa verità sia "sincera" mi fa sospettare che esista anche un’altra verità…meno sincera. Ma la verità è verità. E basta.

Questa orribile espressione si è insinuata nel nostro linguaggio comune (anche se, pe fortuna, molti di noi non la usano) e fa parte di quei modi di dire non solo sbagliati ma anche antipatici. Perlomeno a me.

Non so, le sue sincere verità erano troppe. E forse non troppo sincere. Vi dico la verità: mi sa che chiamerò qualcun altro. E questa sì che è sincera.